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Il presente lavoro è la continuazione del racconto di vita, storia, cultura di Mormanno già in parte narrato in un primo testo dallo stesso titolo (Phasar Edizioni, 2019). È destinato a tutti i mormannesi ancora residenti, a quelli che vivono ed operano lontano dal natio loco, ai loro discendenti e a quanti stanno a cuore fatti e vicende del passato. Luigi Paternostro racconta un paese destinato a sparire anche nella memoria dei pochi che ancora l'abitano e di quelli che hanno cercato fortuna altrove nella continua e secolare diaspora. È un documento di costume, di cultura, permeato da sensazioni vere, sincere e genuine, che sono state alla base di una comunità aggrappata disperatamente alla propria roccia, una comunità operosa, generosa, altruista e soprattutto sincera. Le storie narrate sono in molta parte vissute dall'Autore o sono memorie a lui pervenute da quella ormai silenziosa e cara schiera di trapassati che gli appare viva e vitale ogni volta che si reca a farle visita in quel giardino della memoria che il Faro, come un forte guerriero, vigila e difende.